Emilia Minora* nata nel 1888 a Bollate, 30 anni

Allegato n. 60

VERBALE D’INTERROGATORIO

L’anno 1918 il giorno 18 del mese di Giugno in Bollate alle ore 15;

Davanti a noi, addetti all’Ufficio del Generale Ispettore del Comando del Corpo d’Armata di Milano, ed appié del presente atto sottoscritti si è proceduto all’interrogatorio della Signora Minora Giuseppina maritata Minora, di Gerolamo, nata a Bollate il 25 Agosto 1871, contadina, abitante a Bollate, e della Signorina Minora Maria di Martino, nata a Bollate il 1° Maggio 1896, cucitrice, abitante a Bollate;

Diffidate le predette di dire tutta la verità e nulla altro che la verità e di mantenere il segreto sulla loro deposizione viene raccolto a verbale la seguente dichiarazione:

Nostra figlia e sorella Minora Emilia, d’anni 30, lavorava come cucitrice nello Stabilimento Sutter e Thevenot. Perchè amica della Signorina Sardo era malvista del Dott. Vercelli, dal Sig. Sardella o dall’Ing. Basler. Dal suo posto di cucitrice venne passata a lavorare in vari capannoni fino a raggiungere quello della pulizia delle bombette cariche e verso le ore 11 del mattino del giorno 7, contro ogni sua volontà, fu mandate nel capannone poi esploso, tanto che a colazione piangeva e venne rincorata dalle compagne. Al dopo pranzo coll’esplosione sparì come le oltre compagne.-

Rammentiamo che pochi giorni prima del disastro l’Emilia abbe a dire in famiglia che dal mercoledì precedente al giorno dello scoppio si notava fra gli ingegneri e la direzione un insolito movimento che veniva attribuito al fatto che si diceva dovesse il martedì successivo iniziarsi un procedimento per bombette piene di sabbia costruite ultimamente in numero di 25000. mentre già da più di un anno ad intervalli ne avevano costruite altre. Essa diceva anche che, quando stavano confezionando le bombette colla sabbia-lavorazione che si ripeteva giornalmente per un certo numero di ore-presentandosi una qualsiasi commissione o persona estranea in fretta e furia veniva tutto ritirato e sostituito col lavoro regolare.-

Nella sera del disastro il Sig. Tioli magazziniere dello stabilimento, mentre tornava da Castellazzo ubbriaco, ebbe a dire alla Signorina De Fort Maria, che ebbe a riferirlo alla sua volta a me Minora Maria, che quel disastro copriva chissà quante cose, e che quello non sarebbe stato l’ultimo, ma che un altro dovrà susseguirlo, alludendo ad una polveriera che nessuno conosce e che lui solo sa (Si dubita sia quella di Caloggio).-

Da tali esclamazioni, ci è venuta subito la convinzione che si siano volute sopprimere le persone che avrebbero potuto fare rivelazioni.

Sabato 15 corrente a mezzogiorno la Ditta Sutter offrì nello stabilimento un pranzo alle ragazze al quale presenziavano il Sig. Sutter, Basler, il Dott. Vercelli ed il Sig. Sardella, i quali due ultimi cercavano di tenere allegre le commensali invitandole a non pensare alla disgrazia avvenuta. Tanto cinismo ha impressionato la popolazione, che ben sa diretto allo scopo di impedire le numerose domande di licenziamento presentate ogni giorno dalle operaie:

A richiesta rispondono

Abbiamo la convinzione che forse per accordo generale degli ingegneri tedeschi gli autori necessari del disastro potranno essere il Dott. Vercelli, l’Ing. Basler, Il Sig. Sardella ed il Sig. Chiesa.-

Letto, confermato e sottoscritto.

F° Minora Giuseppina

° Minora Maria

Tenente Enrico Fiamberti

Tenente Colonnello Ascanio Colombo

  • Emilia Minora muore nell’esplosione. Interrogatorio della madre e della sorella