Vincenzo Gaglianò nato il 18 luglio 1881 a Nicotera, 37 anni
Allegato N. 47
VERBALE DI INTERROGATORIO
L’anno 1918 il giorno 14 del mese di Giugno in Milano nell’Ospedale di Via Pace 9, alle ore 16,15;
Davanti a noi, addetti all’Ufficio del Generale Ispettore del Comando del Corpo d’Armata di Milano, ed appié del presente atto sottoscritti si è proceduto all’interrogatorio del Sig. Gaglianò Vincenzo fu Domenico, nato a Nicotera (Catanzaro) il 18 Luglio 1881, riformato del servizio militare, operario dello Stabilimento Sutter, residente a Bollate, Osteria Antichi Romani;
Diffidato il predetto di dire tutta la verità e null’altro che la verità e di mantenere il segreto sulla sua deposizione, viene raccolto a verbale quanto segue:
Io mi trovavo ad inchiodare le casse in seconda fila del reparto granate. Quando udii lo scoppio caddi a terra convinto che una cassa di petardi fosse scoppiata nelle mie mani, ma risvegliandomi mi accorsi che nessuna delle casse che avevo vicino era scoppiata.
Fui portato fuori per la medicazione all’infermeria dove venni a conoscere la realtà dei fatti. Debbo intanto lamentare la assenza completa di medicinali, tanto che si dovette aspettare l’arrivo del cotone del distaccamento.-
Ricordo che il colpo è stato unico, rotondo. Sono convinto che trattasi di mina o di altro ordigno predisposto forse da tempo, perchè era impossibile per il solo cadere di casse (caso occorsomi diverse volte senza che scoppiassero) che avvenisse un disastro simile.-
Fra gli operai c’era malumore per le pressioni continue fatte dagli ingegneri ai capi, i quali alla loro volta dovevano forzare la maestranza ad una maggiore produzione, cosa che non ritengo conciliabile col pericolo che presentava il lavoro al quale eravamo adibiti. Fino dal primo Maggio correva voce che gli ingegneri tedeschi venissero allontanati il che ci faceva temere che per atto di rappresaglia provocassero dei danni. Dopo il 1° si parlò del 15 Maggio, poi più nulla, tanto che ingenerò la convinzione che la cosa fosse stata liquidata a suon di soldi.-
L’Ing. Basler al momento dell’esplosione io non lo vidi, mentre tutti gli altri giorni io lo vedevo entrare subito dopo gli operai.-
L’operaio Raunelli Domenico, che aveva l’incarico nell’ora della colazione della pulitura dei corridoi della paraffina, mi ha riferito che da due o tre giorni antecedenti il disastro l’Ing. Basler si intratteneva fino alle 12 ½ nel reparto e lo si vedeva uscire sporco di terra e di calcinacci tanto che si diceva come mai fosse tanto sporco.-
Approvasi la cancellazione delle parole “continue” e “correva voce”.-
Letto, approvato e firmato
firmato Gaglianò Vincenzo
“ Tenente Enrico Fiamberti
“ Tenente Colonnello Colombo
Dichiaro che le condizioni di mente del Signor Gaglianò Vincenzo sono perfettamente integre e tali da rendere attendibile la sua dichiarazione.-
firmato D. Gerli Capitano Medico
Alle ore 18.40 Gaglianò Vincenzo spontaneamente si ripresenta a dichiarare che Bontagnoli Francesco impiegato del reparto granate, individuo di nessuna intelligenza, ne cultura, venne nominato sorvegliante dopo pochi giorni dell’assegnazione. Tale promozione meravigliò in quanto di capi ve ne erano già ad esuberanza. Ragionando sul fatto si venne a sapere che questi ha la famiglia in Isvizzera, che suo fratello venuto qui da alcuni giorni fa, è ritornato colà. Qualsiasi mancanza da lui commessa nello Stabilimento vengono dall’ingegnere tollerate. Di indelicatezze da parte sua ve ne furono di gravi, quali appropriazioni di paghe, e condotta scorretta in servizio con ragazze. Nasce da ciò il dubbio che questi serva per la trasmissione di corrispondenza od altro, visto anche la facilità con cui il fratello entra ed esce in Isvizzera.-
firmato Gaglianò Vincenzo-
“ Tenente Enrico Fiamberti
“ Colonnello A. Colombo