Maria De Fort nata l’11 settembre 1890 a Polcenigo, 28 anni
Allegato n. 56
VERBALE DI INTERROGATORIO
L’anno 1918 il giorni 17 del mese di Giugno in Bollate, ore 10.45;
Davanti a noi, addetti all’ufficio del Generale Ispettore del Comando del Corpo d’Armata di Milano, ed appié del presente atto sottoscritti si é proceduto all’interrogatorio della Signora Defort Marita Di Giov Battista nata a Polcenigo l’11 settembre 1890, operaia, abitante a Bollate;
Diffidato il predetto di dire tutta la verità e nulla altro che la verità e di mantenere il segreto sulla sua deposizione viene raccolto a verbale la seguente dichiarazione:
Fui operaia dello stabilimento Sutter e Thevenot fino al giorno del disastro, non volendo ora ritornarvi. Lavoravo nel capannone penultimo verso i trituratori nel reparto granate 2^ fila. Al momento dello scoppio mi trovavo al mio posto rimasi illesa. Sono convinta che la disgrazia non sia accidentale e a ciò mi guida il fatto che in quella mattinata, aumentando il numero delle operaie nel capannone scoppiato, vennero scelte dal Chiesa tutte quelle che vedeva di mal’occhio.
D’altra parte le voci abbastanza insistenti sostengono che il disastro sia provocato da preparazione tedesca, tanto più che, fra la maestranza, essendo corsa voce che gli ingegneri tedeschi dovevano andar via, si temeva che potessero fare prima della partenza una vendetta. Altri indizi che ancora più mi convincono sono: l’invio altrove da due giorni della moglie del Basler, il trovarsi a Castellazzo nell’ora del disastro della famiglia dell’Usberg, il fatto che l’Ing. Basler del reparto bombette, mentre di solito trovavasi sul posto quasi dopo subito l’entrata delle operaie, da alcuni giorni invece non si vedeva che oltre le ore 14 e in quel giorno non si vide affatto.
Il cinismo che quasi tutti quegli ingegneri tedeschi, in ispecie Basler e Usberg, tengono e tennero in tutte le manifestazioni riguardanti il caso cinismo che si avvicina allo schermo, ha esasperato la popolazione dei dintorni che esige ed attende dalle Autorità la giustizia più ampia.-
Letto, confermato e sottoscritto.-
F° Maria De Fort
F° Tenente E. Fiamberti – F° Ten. Colon. A. Colombo
Alle ore 16 del giorno 18 giugno 1918 si riapre l’interrogatorio della Signora De Fort Maria che dichiara: La sera di Venerdi 7: corr. tornando da Castellazzo mi si accompagnò il Signor Tioli, magazziniere dello stabilimento, un po’ ubriaco, il quale mi disse che questo disastro avrebbe coperto molti guai e che esistendo nei dintorni polveriere nascoste, potrebbe succedere qualche altro disastro.- Letto, Approvato, sottoscritto
F° Maria De Fort – F° Ten. E . Fiamberti – F° Ten. Colon. A. Solombo
Subito dopo viene riaperto il verbale e la Maria De Fort riferisce che nel giorno del funerale delle vittime, L’Ing. Sutter rivolse alle medesime un saluto aggiungendo che assicurava alle famiglie che fino a che sarebbe rimasto lui le avrebbe assistite. Inoltre disse: “Non crediate che sono io il traditore, perdonate se forse qualcuno vi ha tradito.” Letto e confermato
F° De Fort Maria
F° Tenente E. Fiamberti
F° Ten. Colonnello A. Colombo